Liberi dalla meningite

Quando dicono che quello dei genitori è il mestiere più difficile del mondo hanno ragione. E lo è ancora di più quando occorre prendere delle decisioni sulla salute dei propri figli, soprattutto se quella decisione può fare la differenza tra la vita e la morte.

Ancor prima che Aurora nascesse, ci siamo informati sul programma vaccinale offerto dalla Regione Piemonte ed in seguito abbiamo chiesto delucidazioni alla pediatra, decidendo infine di somministrare ad Aurora sia i vaccini obbligatori (difterite, epatite B, poliomelite, tetano) che quelli raccomandati (morbillo, pertosse, rosolia, parotite, haemophilus influenzae di tipo B, pneumococco, meningococco di tipo C). Non è stato facile, anche perchè sui vaccini si sentono davvero notizie di ogni genere. Ad ogni appuntamento sentivo l’ansia crescere già qualche giorno prima e riprendevo a respirare normalmente solo parecchi giorni dopo la punturina. Nonostante ciò, sono convinta della scelta che abbiamo fatto e credo fermamente nell’importanza delle vaccinazioni.

Ecco perchè sono rimasta senza fiato quando ho letto la storia di Alessia:

Mi chiamo Amelia Vitiello e sono una mamma che, purtroppo come molte, si porta dentro il grande dolore di aver perso la propria figlia. Il mio piccolo angelo si chiama Alessia: aveva soltanto 18 mesi quando, sei anni fa, una terribile malattia se l’è portata via. La meningite fulminante di tipo B.”

18 mesi. Come Aurora. Il mio cuore si è fermato per un istante, poi sono corsa a controllare e mi sono accorta che Aurora è stata vaccinata soltanto contro il Meningococco di tipo C. Una rapida ricerca in rete e capisco che il vaccino per il Meningococco B è disponibile in Italia solo dal 2014, ma che sono pochissime le Regioni che lo hanno inserito nella loro offerta gratuita (Basilicata, Puglia, Veneto, Toscana, Sicilia, Liguria, Friuli Venezia Giulia). Immediatamente scrivo alla pediatra per saperne di più e anche lei mi consiglia di fare il vaccino, rendendosi disponibile a somministrarlo ad Aurora e augurandosi che in tempi brevi possa essere offerto dall’ASL a prezzo di costo (ad oggi è acquistabile in farmacia e costa intorno ai 150€). Aggiunge che i vantaggi di tale vaccino sono enormi, a fronte di trascurabili effetti collaterali.

E allora perchè moltissime Regioni non offrono ancora questo vaccino?

“L’inclusione del vaccino contro il Meningococco B nel nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, previsto per il 2015, sono ancora in discussione” dice Silvia Declich, Direttore di Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. “Sicurezze ed efficacia di questi vaccini sono buone, ma deve ancora essere valutata l’opportunità di offrirli gratuitamente alla popolazione, considerando sia i benefici della vaccinazione sia i costi di tale offerta. In particolare, per l’introduzione del vaccino contro il meningococco B, deve essere considerata anche la necessità di diverse somministrazioni (minimo 2), che comporterebbero un aggravio organizzativo sia per i servizi vaccinali che per le famiglie”. 

Io spero che stia scherzando. Aggravio organizzativo???? Gli orari assurdi delle scuole pubbliche, la carenza di asili nido, i tempi di attesa biblici della sanità pubblica. Ecco che cosa comporta un aggravio organizzativo per le famiglie. Non certo portare il proprio figlio a vaccinarsi, considerando anche che il vaccino per il Meningococco B può essere somministrato in concomitanza con quelli per difterite, tetano, pertosse, Haemophilus influenzae di tipo b, poliomelite, epatite b, pneumococco, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Non ci resta che aspettare e sperare che anche le altre Regioni si attivino per introdurre il vaccino MenB nella loro offerta gratuita. Noi intanto corriamo a vaccinarci..! E diamo il nostro contributo alla campagna #liberidallameningite in occasione del World Meningitis Day.

Aspetto i vostri selfie!

Sara

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